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La Storia

Il Comune di Castel Focognano occupa il versante orientale del Pratomagno fino alla Valle dell’Arno, all’estremità meridionale del Casentino.

Le prime notizie storiche su Castel Focognano risalgono all’XI secolo ma il suo territorio è stato sicuramente abitato fino dai tempi più remoti.

La presenza etrusca è attestata dal ritrovamento a Pieve a Socana, dietro l’abside della pieve romanica, di una grande ara risalente al V secolo, insieme ai resti della scalinata d’accesso ad un antico tempio, a frammenti di ceramica o vernice nera, antefisse del V secolo e blocchi di pietra recanti incisioni etrusche.

Socana rappresentava probabilmente la confluenza di importanti arterie stradali che mettevano in comunicazione il Casentino con il Valdarno e, attraverso la Major, con le regioni dell’Italia settentrionale.

Si hanno tracce anche del periodo romano, mentre la nascita dei primi borghi arroccati sulle alture risale al V e VI secolo d.C. , quando le popolazioni furono costrette dalle invasioni barbariche ad abbandonare il fondovalle e a cercare rifugio nelle zone di montagna, più facilmente difendibili.

La prima memoria storica di Castel Focognano risale al 1028, il castello sorgeva “in mezzo a tre borri, sopra un dirupato contrafforte orientale di Pratomagno” ed era circondato da una doppia cerchia di mura. La famiglia Giannellini ne mantenne il possesso fino al 1322 quando fu espugnato, dopo sei mesi di assedio, dal vescovo di Arezzo Guido Tarlati. Passò poi agli Ubertini e, dal 1404, alla repubblica di Firenze. Il Potestà risedette a Castel Focognano fino al 1778, quando il granduca Pietro Leopoldo ordinò il trasferimento della sede amministrativa a Rassina.

Dalla fine del Medioevo, venute meno le esigenze di difesa, il borgo di Rassina aveva acquistato una sempre maggiore autonomia e la posizione del paese, alla confluenza tra l’Arno e l’omonimo torrente, ne aveva favorito lo sviluppo.

Rassina diventa, nei secoli successivi, uno dei primi importanti centri della zona sede di attività manifatturiere, quali la fabbricazione di panni di lana, la tessitura del lino e della canapa, la lavorazione della seta. Alla fine dell’Ottocento il paese aveva già assunto la fisionomia di piccolo centro artigianale e industriale che conserva ancora oggi.

Attualmente Rassina è un paese vivace e attivo, che basa gran parte della sua economia sull’attività industriale, artigianale e commerciale.

Il territorio del Comune comprende inoltre i centri di Salutio, che fu celebre castello patria dei Tarlati e Carda, pittoresco villaggio montano, punto di partenza per passeggiate e gite verso il Pratomagno.