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Starnazzi Carlo

Carlo Starnazzi (Arezzo, 8 ottobre 1949 – Rassina, 25 giugno 2007)  Wikipedia

 PUBBLICAZIONI: autore CARLO STARNAZZI, studioso di Leonardo 

Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica Italiana come benemerito della scuola, della cultura e dell’arte. 

Biografia 

Carlo Starnazzi è stato ricercatore presso l’Istituto di Ecologia del Quaternario dell’Università degli studi di Firenze e Membro dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria. Ha collaborato con l’Istituto Geografico Militare e con “ Archeologia Viva ”. 

Nel 1996 ha ricevuto la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica come benemerito della cultura e dell’arte. Autore di tre saggi sulla geomorfologia e la preistoria della Toscana, tra cui “ Fossili e preistoria nelle valli Aretine, “Arezzo e Valdichiana. Uomo e ambiente nel Paleolitico inferiore e medio”, “Capolona, genesi di un territorio” ( presentazione di Antonio Radmilli), dal 1992 ha indirizzato i suoi studi interdisciplinari sulla componente naturalistica nei dipinti e nei disegni di Leonardo da Vinci dimostrando come il paesaggio alle spalle della Gioconda fosse identificabile con quello dell’agro-Aretino presso la località di Ponte Buriano. 

Tra le sue pubblicazioni di argomento vinciano, occupano un posto di particolare importanza, per lo stretto rapporto che intercorre tra arte e scienza le tre monografie: “Leonardo. Acque e Terre” “Leonardo e la Terra di Arezzo”,  “Leonardo dalle Chiane alla Loira.”. Altre pubblicazioni dello stesso autore: “ La Gioconda nella Valle dell’Arno ”, “La Madonna dei Fusi e il paesaggio del Valdarno Superiore”, “Leonardo e il Verrocchio”, “Leonardo e il Foglio del teatro”, “Leonardo cartografo”, “Leonardo.Codici e Macchine”. 

E’ stato autore e curatore delle seguenti mostre: La Madonna dei Fusi; Leonardo in Casentino, L’Angelo incarnato tra archeologia e leggenda; Leonardo e le acque; Leonardo e dintorni: la bottega del Verrocchio; Leonardo e il foglio del teatro; Leonardo Genio e cartografo. 

Nel 1999 ha organizzato e curato ad Arezzo il convegno internazionale su “ I paesaggi di Leonardo da Vinci” a cui parteciparono i massimi studiosi mondiali del Genio Vinciano. 

Ha diffuso in Italia e all’estero la più ampia rassegna delle concezioni tecnologiche vinciane illustrate con grande acume nelle varie mostre itineranti, da quella al Museo della Scienza di Chicago a quella di Auckland, di Seul e di Pechino. 

Nel 2003 è stato invitato a Londra a far parte, come membro permanente, della Commissione Mondiale per gli studi su Leonardo e nel 2005 è stato coinvolto nel programma Mostre d’Arte della Direzione Generale del Consiglio d’Europa. 

RECENSIONI monografie: 

 Trilogia su Leonardo in rapporto al territorio Aretino 

 1) Acque e Terre ( Ed. Grantaur, Firenze )

Leonardo Acque e terre

 Water and hands (Ed. Grantour, Firenze )

 Presentazione Carlo Pedretti ( Massimo studioso di Leonardo e Direttore dell’Hammer Center di Los Angeles ): “ La contestualizzazione storico-territoriale del personaggio costituisce l’entusiasmante novità del libro di Starnazzi, scritto con l’ispirazione poetica che è sovente negli scienziati”.

  Dall’introduzione dell’autore 

  L’acqua è fondamento della vita e sorgente di rivelazione cosmica. Leonardo, fin dagli esordi della sua attività nella bottega del Verrocchio, indirizzò su di essa la sua sottile indagine scientifica. Ai suoi occhi, l’elemento dell’acqua si rivelava un vettore dinamico nell’economia degli strati, un mezzo di difesa e di offesa da impiegare nelle operazioni di strategia militare, un’entità biocosmica, poi rivissuta, per il suo eterno fluire, nei paesaggi dei suoi capolavori. Di qui le sue considerazioni sui principi di idrostatica e di idrodinamica, sulla caduta dell’acqua da differenti altezze, sulla velocità delle correnti, sulla dinamica dei vortici, sull’erogazione dell’acqua dalle bocche dei canali. 

 All’attività di ingegnere idraulico che progettava soluzioni concrete per imbrigliare il flusso dell’acqua allo scopo di provocare effettivi vantaggi economici su estesi territori, corrispondeva la visione naturalistica del filosofo che interpretava, nella potente azione erosiva dell’acqua, l’incessante metamorfosi della realtà in un’immensa dilatazione dei tempi. Pertanto il lungo studio riservato alle dinamiche dell’acqua in un preciso contesto territoriale della Toscana (Valdarno e Valdichiana) finì per costituire l’argomento elettivo da trasferire nello sfondo delle sue opere, nella sintesi conclusiva dell’inscindibile rapporto tra scienza e arte che interviene e vibra con continuità nel mondo poetico e sublime della sua attività pittorica.( Carlo Starnazzi )

 2 )  Leonardo e la Terra di Arezzo

Leonardo e la Terra di Arezzo 

Presentazione Carlo Pedretti:“ In questo libro c’è una vasta visione storica che nella figura di Leonardo trova un altro punto focale”.  

 Dalla presentazione dell’autore 

  Illustri personaggi, artisti e scienziati, vicende storiche e politiche dello scacchiere internazionale dettagliate illustrazioni e analisi delle caratteristiche geomorfologiche del territorio aretino si avvolgono e si animano costantemente intorno alla figura di Leonardo da Vinci, una personalità del tutto unica per il suo fascino misterioso e per la sua multiforme attività creativa. Le sue indagini topografiche, raffigurate in prospettiva aerea a volo d’uccello ed eseguite con la stessa accuratezza riservata ai disegni anatomici, furono rielaborate in un particolare “discorso mentale”, sotteso a fare della pittura una scienza, per poi costituire il fondamento ispiratore degli sfondi paesaggistici dei suoi più celebri capolavori, dove si rivelano tra cielo e terra, compressi nel fluire delle acque primordiali, straordinarie cosmogonie.” (Carlo Starnazzi)

 

3 ) Leonardo dalle Chiane alla Loira ( ed. Calosci)

 Leonardo dalle Chiane alla Loira

 Leonardo from Tuscany to Loire (ed. Cartei- Bianchi, Firenze) 

 Lèonard de la Toscane à la Loire (ed. Cartei e Bianchi) 

 Presentazione Carlo Pedretti: “ Il libro si configura subito, già nel titolo, con una apertura europea che ne amplifica opportunamente, sul piano storico e scientifico, la rigorosa impostazione di ambito territoriale.” 

 Dall’introduzione dell’Autore 

 Il volume raccoglie una serie di tematiche complesse e variamente articolate, quanto delicate, che investono sul piano teorico e storico sia il mondo dell’architettura e dell’urbanistica, come quello della scultura e della pittura. Si è così inteso far emergere dai fondamenti dell’esperienza reale, dopo un ampio lavoro di ricognizione e correlando le varie fonti storiche, i legami culturali tra Leonardo e artisti che hanno operato, secondo la tradizione figurativa toscana, con accenti più o meno diretti anche ad Arezzo e dintorni, da Donatello a Masaccio e a Pier della Francesca, da  Francesco di Giorgio Martini a Bramante, da Signorelli al Perugino e a Raffaello. E’ il contesto storico-geografico dell’Italia centrale: Firenze, Cortona, Arezzo, Roma tra il 1500 e il 1516, ed Amboise dove l’artista trascorre i suoi ultimi anni di vita, dal 1517 al 1519. 

Nel percorso dell’opera, non resta in secondo piano il rapporto che Leonardo ebbe anche con il mondo della classicità romana e con gli Etruschi. L’autore illustra anche inediti rapporti insorti tra Leonardo e personaggi che hanno assunto forma e consistenza, uscendo d’improvviso da un cono d’ombra, in seguito alla decifrazione di una piccola nota marginale in un foglio del Codice Atlantico (f. 174 va), come “memoria a noi mastro Domenico”, relativamente al cortonese Domenico Bernabei detto il “Boccadoro”, che operò attivamente ad Amboise allestendo scenografie per le feste di corte e concretizzando l’ideazione leonardesca del magnifico castello di Chambord.(Carlo Starnazzi) 

 

4) “L’Angelo Incarnato tra Archeologia e leggenda”

 

 L’artista lo avrebbe maturato dopo il 1503 e ne avrebbe tratto ispirazione durante la sua permanenza in Casentino, nel 1502, come ingegnere militare di Vitellozzo Vitelli, luogotenente del Valentino. In quel frangente, il conte di Urbech (oggi Papiano), Mazzone d’Anghiari, svolgeva un’intensa attività di paciere tra la Repubblica fiorentina e le truppe filomedicee. Nel suo castello, l’immaginario collettivo aveva creato la leggenda del “Ballo Angelico”, una danza tra uomini e donne completamente nudi, a cui si aggiungeva nel corso della notte una creatura soprannaturale di straordinaria bellezza che, all’improvviso, rapiva la fanciulla più avvenente. Una leggenda che ben sintetizza l’eterna ambiguità che riveste certi esseri fantastici con tratti angelici e demoniaci e che rinvia, per tipizzazione analogica, al tema arcaico dell’ambiguità come segno fondamentale che caratterizzò il comportamento di certi angeli quando, nella battaglia celeste fra Michele e Lucifero, rifiutarono di schierarsi o l’atteggiamento di altri angeli (figli di Dio} che, rapiti dalla bellezza delle figlie degli uomini, discesero sulla terra e presero in moglie, tra tutte, quelle che più loro piacquero” (Genesi, 6, 1-2}. Ambiguità e doppiezza di materia e spirito negli angeli come nell’androgino che, per il principio alchemico e metafisico della bisessualità universale, sostenuta anche da Platone e dall’ermetismo, risulta immagine esemplare dell’uomo perfetto in quanto essere completo, maschile e femminile, partecipe della totalità divina, ricca della fecondità dei due sessi.

 E nella figurazione dell’invisibile, Leonardo rappresentò con questi caratteri l’Angelo incarnato, allorché emerge, come languido adolescente, dall’oscurità con tratti perversi e demoniaci in un’ambiguità strutturale anatomica e morale, per il seno tipicamente femminile, il sorriso beffardo e compiaciuto nella sua ostentata virilità, complice di un ideale di bellezza inequivocabilmente sensuale ed erotica. (Prof. Carlo Starnazzi) 

5) Codici e Macchine

 

 Codici e Macchine 

Codes e Machines    (francese) 

Codices e Machines   (inglese) 

Kodexe e Maschinen  (tedesco)

 Presentazione Carlo Pedretti: “Uno degli aspetti più avvincenti dello studio di Leonardo riguarda tutto ciò che nei suoi numerosi codici si riferisce alla tecnologia cioè alla sua opera di inventore ed ingegnere. In questo saggio, riprendendo lo studio dell’opera tecnologica di Leonardo attraverso i suoi Codici, vengono presentati i modelli di alcune delle più interessanti macchine distinte in quattro grandi tipologie  (civili, d’acqua, per il volo, militari )”.

 “Leonardo ha disegnato macchine e uccelli, monumenti e fortezze, con la stessa curiosità, la stessa astuzia con cui risolveva i corpi in chiaro scuro, con la magia che gli permise di rendere materiale quel che il volto umano ha di più ineffabile, lo sguardo e il sorriso.”(Sinisgalli) 

 Dall’introduzione dell’autore: 

 Alla passione per la tecnologia dell’ “uomo pratico”, indirizzata a migliorare le attività produttive ed economiche come i problemi della vita quotidiana quali la misurazione del tempo o il rifornimento idrico delle città, si affiancava in Leonardo la forza del sogno di nuovi orizzonti aperti all’uomo, quello del volo o di farlo discendere negli abissi del mare o di camminare sopra la sua superficie. (Carlo Starnazzi ) 

Il catalogo, che accompagna mostre itineranti in tutto il mondo, non è solo una guida ma uno strumento di consultazione che reca nuovi importanti contributi allo studio di Leonardo e del suo tempo attraverso accurati e opportuni aggiornamenti.